Riuscire ad entrare in uno dei paesi più isolati al mondo è tutt’altro che semplice e la probabilità di non riuscirci è abbastanza alta. Fino a poco tempo fa, la percentuale di visti rifiutati sfiorava il 50% ma, negli ultimi due anni, sempre più persone hanno avuto la possibilità di recarsi in Turkmenistan. Se volete andarci avrete bisogno di un visto (a meno che tu non sia Georgiano).
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I due visti
- Il visto turistico —> DOVRETE rivolgervi ad un’agenzia turistica turkmena e costa parecchio (da 120$ a 250$ AL GIORNO). Avrete una guida sempre al vostro fianco e non potrete visitare il paese in maniera indipendente. Ovunque vi fermiate dovrete registrarvi presso la OVIR (polizia turistica) ma ci penserà il vostro tour operator. Non è chiaro quanto possiate stare nel paese, probabilmente fino a un mese se siete pronti a sborsare così tanti soldi. Abbiamo incontrato dei ragazzi che avevamo un visto turistico di 9 giorni ma ne passavano solo 4 nel paese.
- Il visto di transito—> questo è ciò che abbiamo ottenuto. È valido da 3 a 5 giorni e vi permette di visitare il paese in maniera indipendente. È molto più economico (75$ in totale) e non avrete bisogno di registrarvi presso la OVIR. Sappiate che è un visto di transito il che significa che potrete solamente andare dal punto di ingresso al punto di uscita dal paese dichiarato nella vostra application. Questi saranno riportati sul vostro visto, non potranno essere cambiati e non potrete tornare nel paese da cui siete venuti perché, come detto, è un visto di transito. Dovrete dichiarare il vostro itinerario all’interno del paese sia sull’application che al confine.
Pare ci sia la possibilità di ottenere dei visti turistici all’arrivo all’aeroporto di Ashgabat ma non abbiamo alcuna informazioni a riguardo, ci dispiace!
Come posso ottenere il visto di transito?
La nostra esperienza turkmena è iniziata a Roma circa 15 giorni prima di partire. Siamo andati all’ambasciata e abbiamo consegnato tutti i documenti che nell’ordine erano:
- Una application form compilata online
- Un questionario
- Una lettera indirizzata al presidente turkmeno in cui gentilmente chiedavamo di poter visitare il suo paese e in cui dovevamo specificare giorni di entrata/uscita dal paese, punti di ingresso/uscita, itinerario dettagliato all’interno del paese
- Copie a colori del passaporto
- Copie a colori dei visti dei paesi confinanti (paesi da cui provenite/vi dirigete)
Trovate tutti i documenti necessari sul sito internet dell’ambasciata turkmena a Roma.. Non avete bisogno di consegnare il passaporto perché, quanto meno per i visti di transito, vi manderanno un codice e prenderete poi il visto vero e proprio al confine. A Roma accettano anche i documenti inviati via e-mail, un amico portoghese (l’ambasciata di Roma fa da riferimento per diverse nazioni) lo ha fatto e ha funzionato. Sappiate che ci vorrà FINO A UN MESE perché otteniate il visto di transito quindi è meglio richiederlo con largo anticipo. Una volta consegnati i documenti, abbiamo pagato 10€ di commissioni con un bonifico e abbiamo aspettato...aspettato...aspettato...
Dopo un paio di settimane abbiamo provato a chiamare l’ambasciata, nessuna risposta. Abbiamo mandato una email, nessuna risposta. Abbiamo quindi aspettato ancora fino a che, una settimana dopo, abbiamo ricevuto una email dalla ambasciata a Roma in cui erano riportate testuali parole in italiano “la vostra application è stata accettata, questo è il vostro codice.... cordiali saluti”. A quel punto noi non sapevamo che fare, nessuno ci aveva detto nulla di questo codice. Abbiamo risposto alla mail chiedendo cosa avremmo dovuto fare e, ovviamente, nessuna risposta. Perfetto, abbiamo pensato, questo era il primo assaggio di burocrazia turkmena. Arrivati a Baku abbiamo deciso di andare all’ambasciata turkmena e, dopo 15 minuti in cui noi suonavamo il citofono senza risposta, ci ha aperto una signora che ci ha confermato che il nostro codice era valido e che avremmo preso il visto vero e proprio all’arrivo al confine. Nell’occasione abbiamo anche scoperto che il giorno d'ingresso e di uscita dal paese sono solamente indicativi. Il visto ha infatti una validità di tre mesi a partire dalla data di rilascio (quando ricevete il codice). (Noi avevamo bisogno di saperlo dal momento che la nave sul mar Caspio non ha un orario prestabilito, date un occhio a il nostro articolo !). Con il famoso codice siamo quindi riusciti a lasciare l’Azerbaijan ed entrare in Turkmenistan, non senza difficoltà al confine, ovviamente. Infatti, dal momento che non avevamo nessun documento ufficiale ma solamente un mail scritta in italiano nè la polizia azera nè quella turkmena erano effettivamente convinti che avessimo il visto. Altre ambasciate (di certo quella turkmena in Bielorussia) rilasciano dei documenti ufficiali, quella in Italia no. Il codice inviato via mail ha funzionato sia per noi che per il nostro amico portoghese, che è entrato in Turkmenistan dall’Iran.
Siate pazienti e buona fortuna se vorrete cercare di ottenere il visto turkmeno!
Consigli pratici per viaggiare in Turkmenistan
In questo articolo abbiamo anche deciso di inserire consigli pratici per chiunque volesse viaggiare in Turkmenistan:
- Il cambio ufficiale è piuttosto sfavorevole (1$ - 3 manat) rispetto a quello non ufficiale(1$ -18 manat), questo a settembre 2019. È perciò molto più conveniente cambiare i soldi al mercato nero del bazaar piuttosto che ai cambi ufficiali. Nonostante lo facciano tutti, questa pratica è ILLEGALE ed è meglio evitare problemi con la polizia turkmena. Vi raccomandiamo perciò di stare molto attenti se deciderete di farlo. Noi abbiamo preso un taxi al porto di Turkmenbashi e il taxista ci ha cambiato i soldi al bazaar senza chiederci una percentuale. Tutto sommato ci è andata bene poichè ottenere un buon cambio come turisti può essere un'impresa ardua.
- Non cambiate tanti soldi, i manat turkmeni non li potrete cambiare da nessun’altra parte. Noi abbiamo cambiato 50$ e ci sono bastati per 5 giorni in due. Potrete pagare gli hotel in dollari.
- Attenti, siete spiati.Secondo un ragazzo turkmeno che abbiamo incontrato in taxi, solamente ad Ashgabat ci sono 3000 poliziotti in borghese il cui unico ruolo è mantenere uno stretto controllo della popolazione. Mentre camminavamo nelle strade della capitale, potevamo chiaramente notare poliziotti comunicare l’uno con l’altro indicando la nostra direzione e, forse, anche ciò che stavamo dicendo. NON FIDATEVI di nessuno, non dite nulla che possa mettervi nei guai (come ad esempio che avete cambiato i soldi al bazaar).
- Chiedete prima di scattare una foto. Specialmente nel centro di Ashgabat, è proibito fare foto a molti dei palazzi. Il palazzo presidenziale, qualunque edificio governativo ed altri monumenti non possono essere fotografati (non potrete nemmeno camminare a ridosso del palazzo presidenziale). I locali sanno quali gli edifici da evitare, voi no. È perciò bene chiedere a un qualsiasi poliziotto (ne troverete ad ogni angolo) ogni volta che vorrete scattare una foto. L’unica volta che abbiamo scattato una foto senza permesso era in una stazione ferroviaria e ci siamo messi nei guai. Le persone infatti non amano essere fotografate e le stazioni ferroviarie sono considerate target sensibili, probabilmente un'eredità del periodo sovietico.
- La corruzione è dilagante. Se guiderete in Turkmenistan verrete prima o poi fermati a uno degli innumerevoli checkpoints per strada. Abbiamo notato come i locali nemmeno chiedano quale sia il problema ma semplicemente preparino la mazzetta. Le tariffe dovrebbero essere, 5 manat per la polizia fuori da Ashgabat, 10 manat per l’esercito, 15 manat per la polizia ad Ashgabat....si vendono per poco a dire il vero. Non sappiamo se lo stesso trattamento e tariffario sia riservato ai turisti.
- Internet? Dimenticatevi internet! Internet è quasi del tutto bloccato in Turkmenistan. Gli hotel, a parte quelli di lusso, non hanno il Wi-Fi e i principali siti internazionali sono bloccati. Sopravviverete senza internet!
- Dopo le 10 di sera dovrete essere a casa. Sebbene non sia ufficiale, c’è il coprifuoco in Turkmenistan. Tutti i negozi chiudono alle 9 di sera mentre i club/discoteche alle 10 perciò, se vi dovessero trovare a camminare in giro dopo quell’ora, verrete visti con sospetto ed è possibile che vi portino alla stazione di polizia. Meglio evitare.
- Couchsurfing è probabilmente illegale. Non lo sappiamo con certezza ma presumiamo couchsurfing sia illegale in Turkmenistan. Noi abbiamo usato couchsurfing una volta senza alcun problema, è stata una esperienza fantastica, pare che molte persone lo facciano ma vi invitiamo ad essere cauti. Abbiamo pernottato una sera in albergo e ci hanno rilasciato un documento che dimostrava che noi fossimo lì e ci hanno suggerito di portarlo con noi sempre. Ovviamente non avevamo nulla di questo genere quando siamo stati ospitati e dovrete inventarvi una storia credibile qualora veniate fermati dalla polizia. Tuttavia, all’uscita dal paese non viene richiesto di mostrare alcun documento circa la permanenza negli alberghi .
- Si può fare l' autostop? La risposta è sì, noi lo abbiamo fatto ed è molto comune ma non possiamo garantire che un poliziotto pignolo vi faccia storie per questo. Non si sa mai in Turkmenistan!
- Non hanno controllato la nostra macchina fotografica all’uscita dal paese ma abbiamo letto che lo hanno fatto ad altri. Assicuratevi perciò di avere foto “accettabili” da mostrare.
- Indossate un cappellino turkmeno quando lasciate il paese e i poliziotti vi prenderanno in simpatia!
- Non troverete un vestito tradizionale turkmeno al bazaar, dovrete comprarvi il tessuto e farvelo fare su misura da un sarto. Tempistiche? Forse uno o due giorni...