Da Milano a Pechino via terra: due strade, un unico viaggio
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Da Milano a Pechino via terra: La Via della Seta e la Ferrovia Transmongolica
Siamo partiti il 31 luglio 2019 da Milano Lampugnano con il progetto di percorrere la la Via della Seta fino a Pechino e poi tornare a Milano con la ferrovia Transmongolica, il tutto utilizzando solamente mezzi pubblici di terra, niente aerei. Il 21 Dicembre 2019 siamo arrivati in treno a Milano Rogoredo, ce l’avevamo fatta. L’emozione provata è stata di pura gioia e soddisfazione, di commozione e battiti accelerati, di lacrime e sorrisi nel scendere dal treno e vedere le nostre famiglie dopo così tanti giorni di viaggio. Questo viaggio non include l'Iran, un paese meraviglioso che abbiamo esplorato con un viaggio dedicato nel 2018 (clicca qui per maggiori informazioni).
Il nostro percorso
Abbiamo percorso i I Balcani abbastanza velocemente viaggiando per lo più con pullman notturni e facendo tappa a Zagabria, Sarajevo, Belgrado (solo un pomeriggio) e Sofia. Sempre con un treno notturno siamo poi arrivati a Istanbul e abbiamo passato una decina di giorni in Turchia visitando la Cappadocia e poi attraversando il paese con un treno molto famoso da quelle parti: il Dogu Ekspresi (l'Espresso dell'Est), che ci ha portato in 24 ore da Ankara a Kars. Da qui siamo entrati in Georgia attraversando il confine di Türgözü, in mezzo alle montagne, e abbiamo passato quindici giorni nel paese tra villaggi di montagna, vecchi sanatori sovietici e città come Tbilisi, la capitale. Sempre via terra siamo entrati in Azerbaigiandove abbiamo visitato una cittadina di montagna, Shaki, e la bizzarra capitale, Baku. Da qui abbiamo preso una nave cargo per andare in Turkmenistan.
L' travsersata del Mar Caspio è stata affascinante e tranquilla, ma anche molto lunga. In Turkmenistan abbiamo passato solo cinque giorni, la durata del visto di transito. Questo non è un paese molto accessibile (diciamo uno dei più isolati al mondo, livello Corea del Nord), ma le persone sono profondamente ospitali e gentili. Qui abbiamo visto Darvaza, o Porta dell'Inferno (un cratere gigante di gas che brucia nel deserto), la capitale Ashgabat e la città di confine Turkmenabat. Confine con uno dei paesi chiave per la Via della Seta: l' UzbekistanIn Uzbekistan siamo arrivati a Bukhara e poi da lì siamo andati a Khiva e poi ancora più su a Nukus e Moynaq per vedere ciò che rimane del Lago d’Aral, il deserto. Dal nord del paese siamo tornati a sud, nella città forse più nota del nostro viaggio: Samarcanda. Da questa città leggendaria abbiamo preso dei mezzi collettivi per passare il confine, entrare in Tajikistan e arrivare nella sua capitale Dushanbe. Da qui siamo partiti per la Pamir Highway(l’autostrada del Pamir) che attraversa luoghi meravigliosamente unici e ti porta a vedere l’Afghanistan, dalla parte opposta del fiume, per poi immergersi nel Tajikistan più remoto. Infine, questa strada ci ha portati a Osh, in KirghizistanDa Osh abbiamo fatto un viaggio estenuante fino a Bishkek, di solito si prende l’aereo, non il taxi collettivo, ma noi non potevamo, dovevamo mantenere fede al progetto. E così è stato anche per il ritorno, da Bishkek a Osh con tappa a Toktogul e Arkit, due luoghi immersi nella natura di questo Paese incredibile.
Siamo tornati sui nostri passi per poter entrare in Cina attraverso il passo Irkeshtam e arrivare a Kashgar, in Xinjiang, un altro luogo simbolo della Via della Seta. Da Kashgar siamo risaliti a Kuqa e infine Urumqi per poi cambiare regione e entrare in Gansu, con i suoi buddha a Dunhuang, le sue montagne arcobaleno a Zhangye e i suoi monasteri tibetani a Xiahe. E da lì, dalle remote montagne, siamo andati in città a Lanzhou e poi Xi'an, famosa per l’Esercito di Terracotta e luogo simbolico di arrivo della Via della Seta Anche se per noi la conclusione di questa parte di viaggio è stata Pechino e, con lei, l’emozione di camminare sulla Muraglia Cinese. Viaggiare in Cina è stato semplice, abbiamo preso un treno per ogni destinazione.
Tuttavia ci mancava la strada, così siamo andati al confine con la Mongolia con un bus notturno e poi da Zamyn Uud a Ulaanbaatar, la capitale. Da qui fino a Milano abbiamo preso solamente treni, senza alcuna difficoltà, è un viaggio alla portata di tutti. In Mongolia ci siamo riposati e poi siamo partiti per la Russia facendo la transmongolica "al contrario", come piace dire a me, con una tappa in Siberia, a Irkutsk, e un'altra a Ekaterinburg. Poi su a nord fino a San Pietroburgo e, infine, Mosca dove ci aspettava l’ultimo treno: il diretto Mosca-Nizza che ferma a Milano Rogoredo ogni sabato alle 12:10.