La Cappadocia è semplicemente fantastica. Si trova al centro della Turchia ed è famosa per il suo paesaggio naturale incredibile e la sua storia. In questo articolo potrete trovare le seguenti informazioni (cliccate su quella che più vi interessa):
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Cenni storici sulla Cappadocia
Il nome Cappadocia apparve per la prima volta alla fine del VI secolo a.C. in una iscrizione trilingue riportante i nomi dei paesi facenti parte dell'Impero Persiano. Vi si riferiva come Katpatuka, che significa "Paese Basso“. Altre etimologie sono state proposte in passato, ma abbiamo scelto questa per il nostro amore per la Persia!
Nella tarda età del bronzo, la Cappadocia fu la patria del potere ittita , incentrato a Hattusa. Dopo la caduta dell'Impero Ittita, fu governata da una sorta di aristocrazia feudale. Nel V secolo a.C., fu poi inclusa nella terza satrapia persiana nella divisione stabilita da Dario ma continuò ad avere dei governanti propri, tutti comunque dipendenti dal potere centrale persiano. Per quanto riguarda la religione, i coloni persiani nel regno di Cappadocia continuarono a praticare lo zoroastrismo.
Dopo la fine dell'Impero Persiano (334 a.C.), Alessandro Magno cercò di governare l'area tramite uno dei suoi comandanti militari. Ma Ariarathes, un aristocratico persiano, divenne in qualche modo re dei Cappadoci e i confini del Regno di Cappadocia furono estesi fino al Mar Nero. Dopo la morte di Alessandro, l'impero fu diviso in molte parti e la Cappadocia cadde sotto il controllo del generale Eumenes. Nonostante ciò, il nome della dinastia fu mantenuto e, sotto Ariarathes IV, la Cappadocia entrò in rapporti con Roma.
I Romani si impegnarono nel governo della regione e alla fine insediarono sul trono un nobile della zona, Archelaus. Con il favore prima di Antonio e poi di Ottaviano, la Cappadocia mantenne l'indipendenza tributaria fino al 17 d.C., quando l'imperatore Tiberio la ridusse a provincia romana.
Nel 314 la Cappadocia era la più grande provincia dell'Impero Romano e faceva parte della diocesi del Ponto. Nel 371, la parte occidentale della provincia della Cappadocia fu divisa in Cappadocia Prima, con capitale a Caesarea (l'attuale Kayseri); e Cappadocia Secunda, con capitale Tyana. Si trattava in gran parte di un territorio diviso in grandi tenute, di proprietà degli imperatori romani o di ricche famiglie locali.
Nel IV secolo, la Cappadocia produsse anche alcuni dei più grandi scrittori ecclesiastici paleocristiani, compresi i Padri della Chiesaquali Basilio e Gregorio di Nissa. Per molti secoli, l'autorità religiosa di Cesarea si estese su tutta l'Anatolia sudorientale, e oggi la regione conta più di mille chiese, datate dai primi giorni del cristianesimo fino al XIII secolo.
All'inizio dell' VIII secolo, il potere politico del crescente numero di monaci della Cappadocia cominciò a destare preoccupazione, portando alla chiusura dei monasteri e alla confisca dei loro beni. Il periodo peggiore dell'attività repressiva si verificò durante il regno di Costantino V, segnato dal Concilio Iconoclasta del 754.Tutte le immagini sacre, ad eccezione della croce, furono proibite. Una sentenza che ebbe un profondo effetto sulla vita creativa delle chiese della regione.
Dopo la restaurazione del culto delle immagini nell' 843, l'attività religiosa della Cappadocia visse una nuova era e la ricchezza della Chiesa aumentò a tal punto che, nel 964, la costruzione dei monasteri fu proibita, un editto ritirato solo nel 1003. Anche se la Cappadocia continuò ad essere un centro di attività religiosa fino all'epoca ottomana, perse lo slancio artistico che aveva prodotto le straordinarie opere dei secoli precedenti.
In seguito alla battaglia di Manzikert nel 1071, vari clan turchi sotto la guida dei Selgiuchidi cominciarono a stabilirsi in Anatolia. Con l'aumento del potere turco in Anatolia, la Cappadocia entrò a far parte degli stati turchi e gran parte della popolazione fu convertita all'Islam con la forza, mentre un'altra parte andò a formare il popolo conosciuto come i greci di Cappadocia - la lingua greco-cappadoca oggi è parlata in Grecia solo da pochissimi discendenti dell'antica popolazione cappadoca.
Nel corso del XV secolo, l'Impero Ottomano si diffuse nella regione e la Cappadocia ne fu parte per secoli a venire. Un cambiamento fondamentale si verificò quando un nuovo centro urbano, Nevşehir, fu fondato all'inizio del XVIII secolo da un grande visir nativo della località, Nevşehirli Damat İbrahim Pasha, per servire come capitale regionale, un ruolo che la città continua ad assumere fino ad oggi.
Escursioni note e percorsi nascosti
Abbiamo passato 3 giorni in Cappadocia. Siamo arrivati a Nevşehir circa alle 9 del mattino e abbiamo preso un tipico minibus per Göreme, il paese più noto della regione. Siamo stati presso Kamelya Cave Hostel e abbiamo dormito in un dormitorio in una caverna!
- L'ostello ci è piaciuto soprattutto per la colazione abbondante e la terrazza con vista sulla valle, purtroppo però non era un ostello dal momento che non si poteva usare la cucina.
Da Uçhisar alla Love Valley
Quella mattina eravamo particolarmente in forma e molto felici di essere lì perciò abbiamo deciso di fare la passeggiata che da Uçhisar scende fino alla Love Valley passando attraverso la Honey Valley e il White Valley. Era mezzogiorno, quindi abbiamo deciso di fare scorta di cibo per il pranzo e siamo andati prima in panetteria e poi al supermercato del paese.
Carichi di cibo e acqua, abbiamo preso il pullmino per Uçhisar e abbiamo chiesto all'autista di scendere nel punto più comodo per iniziare la passeggiata per la Love ValleyOk, partire a mezzogiorno non è stata una grande idea visto i 35° e passa presenti, ma mangiare in una grotta lungo il percorso circondati da montagne bianche e vegetazione verdeggiante ha ripagato il caldo torrido. Il percorso è molto semplice e il paesaggio davvero unico! Avrete modo di vedere molte finestrelle nelle montagne ovunque e una chiesetta nascosta dentro una grotta prendendo un sentierino che sale un po' fuori dal percorso principale (è segnato da una freccia, occhi aperti per vederla eheh). E poi si sbuca nella Love Valley... beh è chiamata così chiaramente per un motivo, che potete vedere nella foto!
Una volta arrivati a Çhavushi, alla fine della Love Valley, abbiamo fatto l'autostop per tornare a Göreme e poi ancora fino all' Open Air Museum (54 TL). Si può andare a piedi ma è abbastanza ripida e risparmiare qualche energia non fa mai male! Il museo è molto bello e interessante. Sì posso vedere molte chiese all'interno delle grotte e alcune hanno degli affreschi; la più bella e ben preservata richiede però un biglietto aggiuntivo di 18 TL.
Esplorando la Red Valley
Il secondo giorno abbiamo fatto una colazione mooolto abbondante e poi siamo partiti per un'altra escursione! Abbiamo fatto di nuovo l'autostop fino al Camping Kaya, , un po' più avanti dell'Open Air Museum, e poi abbiamo iniziato la nostra passeggiata scendendo verso la Red Valley. Il paesaggio è un po' diverso rispetto a quello delle altre valli e pieno dei "comignoli" per cui è nota la Cappadocia.
La passeggiata è molto bella perché prima si cammina bassi lungo la valle attraversando delle piccole gole o dei tunnel naturali , e poi si inizia a salire fino a un belvedere da cui poi iniziare il percorso panoramicopiù lungo. Noi l'abbiamo fatto tutto, ovviamente! Abbiamo passato tutta la giornata in mezzo alle montagne rocciose e alle grotte scoperte di tanto in tanto... semplicemente meraviglioso!!! Faceva molto caldo ma avevamo cibo e acqua a sufficienza perciò eravamo tranquilli. Ad un certo punto eravamo molto in alto e abbiamo visto una grotta . Visto il caldo opprimente abbiamo deciso di restare lì per un'oretta e mezza a goderci il panorama e chiacchierare del nostro viaggio!
Abbiamo poi ripreso il cammino scendendo verso Çavuşine abbiamo visto Pasabagi, le tante grotte aperte lungo la montagna sembravano formare una vera e propria città in verticale, e poi abbiamo proseguito verso il paese passando attraverso l'antico castello . Come sempre abbiamo fatto fatto l'autostop per tornare a Göreme: grazie a qualche parola base e ai gesti abbiamo condiviso il nostro amore per la Turchia con la simpatica coppietta che ci ha dato un passaggio. (PS: abbiamo scoperto che il gesto italiano della mano chiusa a goccia unendo tutte le dita che per noi significa "cosa vuoi?" oppure "è pieno di gente", in turco vuol dire "molto bello/buono!)
La città sotterraneo di Derinkuyu e il monastero di Selime
La sera all'ostello è stata molto carina in quanto abbiamo conosciuto un po' di persone da diversi paesi e ci siamo divertiti a raccontarci i nostri viaggi e a bere del vino turco! Siamo anche andati a cena insieme e abbiamo mangiato il pide (una sorta di pizza turca). Il ragazzo canadese del gruppo, Justin, ha deciso di venire con noi il giorno dopo per visitare la città sotterranea e il monastero di Selime.
L'ostello ci aveva proposto un tour organizzato per visitare le stesse cose più Ihlara Valley ma abbiamo deciso di andare da soli con i mezzi pubblici.È stata una buona idea? Beh, abbiamo un'opinione diversa a riguardo perciò vi raccontiamo com'è andata dandovi tutte le info necessarie per scegliere il tipo di esperienza a voi più congeniale!
Siamo partiti alle 9 del mattino per andare a Nevşehir e prendere il pulmino per la città sotterranea di Derinkuyu, la più profonda della regione (85m). Vale una visita anche se era troppo affollata per godersela pienamente. Comunque, è utile per farsi un'idea di come erano strutturate le città sotterranee. Queste avevano un vasto e intricato sistema difensivo composto da trappole su diversi livelli. Alcune trappole erano molto creative, come ad esempio alcuni grossi massi circolari usati per bloccare gli ingressi e buchi nel soffitto da cui i difensori potevano tirare delle lance.
mezzogiorno abbiamo preso un pulmino per tornare a Nevşehir e abbiamo salutato i nostri nuovi amici giramondo, gli "Swiss Dreamers". Ci eravamo conosciuti al mattino e goduti la visita e lunghe chiacchierate insieme. Noi tre, poi, siamo andati alla ricerca di cibo e ci siamo imbattuti in un posticino che faceva un solo piatto: il bulent borek... buonissimo!
Dopo pranzo abbiamo perseguito il nostro obiettivo e ci siamo diretti verso la cattedrale di Selime . Ci era stato detto che sarebbe stato facile... beh, non lo è, ma può anche essere un'esperienza divertente. Quindi, innanzitutto siamo dovuti andare all' Otogar (bus station) di Nevşehir – bus 1 e 2 dal centro – per prendere un pullman per Aksaray (25 TL, 1 ora di viaggio). Avremmo poi dovuto prendere un pulmino dal centro a Selime ma il nostro pullman fermava solo all' Otogar, abbastanza fuori dal centro, e nessuno era a conoscenza di un minibus per Selime.
Abbiamo chiesto per un taxi ma ci chiedevano un sacco di soldi, quindi non sapevamo cosa fare. Io personalmente stavo andando un po' in panico quando ho visto un ragazzo e il mio istinto femminile mi ha detto che era la persona giusta a cui chiedere come andare in centro città... insomma, questo ragazzo, che parlava un ottimo inglese, stava andando verso Selime con sua figlia per far visita ai parenti e poteva darci un passaggio. Non potevamo crederci! Abbiamo tirato un sospiro di sollievo e siamo saltati in macchina - dopo aver aiutato sua sorella a caricare secchi di pomodori sul pullman per Ankara!
Dopo 40 km passati a parlare con il nostro autista turco, che vive a Bristol, siamo finalmente arrivati a Selime! Le montagne piene di grotte sono imponenti e lasciano a bocca aperta. Abbiamo saltellato un po' da una grotta all'altra e poi siamo entrati nel sito vero e proprio (35 TL). Siamo quindi saliti a vedere il monastero, la chiesa, le altre grotte, ognuna adibita a una cosa particolare, e la vista su Ihlara Valley.
Purtroppo non sapevamo che Ihlara Valley fosse così vicina a Selime (cioè finisce a Selime) e a quel punto non avevamo tempo per visitarla. Comunque, ci è stato detto che è lunga 18 km ma che si possono percorrere solo i primi 5 o 6 partendo da Ihlara, e dicono che sia molto verde e piena di chiesette antiche.
Abbiamo quindi deciso di tornare ad Aksaray facendo l'autostop. Dopo qualche rifiuto abbiamo trovato il nostro uomo! Appena ha scoperto che eravamo italiani, era tutto contento è andato incontro a Guido per abbracciarlo facendo una lista di nomi italiani, che poi abbiamo scoperto essere stati suoi colleghi in Germania. Nonostante la conversazione fosse molto frammentaria e con parole a caso, è stato un viaggio divertente fino all'Otogar di Aksaray. Alle 19:00 abbiamo poi preso il pullman per Nevsherir (20 TL) e da lì un altro per Göreme alle 20 circa.
Consigli per visitare Selime
Dopo questa lunga giornata, ci sentiamo di potervi dare i seguenti consigli:
- Se volete vedere più cose senza pensare alla strada, prendete uno dei "green tour" organizzati da Göreme.
- Se volete vedere più cose stando ai vostri tempi, noleggiate una macchina e girate liberamente.
- Se non vi interessa vedere tutto ma volete avere una sorta di avventura locale, prendete i mezzi pubblici e fate l'autostop.
Qualsiasi sia la vostra scelta, tenete a mente che Ihlara Valley termina a Selime e che il biglietto di ingresso ai due siti è lo stesso, valido però per un solo giorno. Quella zona è molto bella e pensiamo valga la pena passare lì anche un giorno intero.
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Il quarto giorno ci siamo svegliati molto presto per prendere il pullman per Ankara da Nevşehir alle 9 del mattino... ma questa è un'altra storia e potrete leggerla nel nostro viaggio attraverso la Turchia!