La sveglia ci ha svegliato alle 4:45. Ancora un po’ addormentati siamo riusciti a prendere il tram alle 5:15. La signora dell’ostello aveva ragione, c’era una tram a quell’ora. Dopo una tazza di tè/caffè siamo partiti da Sarajevo, sorprendentemente puntuali, alle 6 del mattino. Niente poteva andar meglio direte voi ma questo era solo l’inizio. Infatti, ciò che è accaduto in ordine è stato:
- Gli autisti hanno proibito a tutti di sedersi nei sedili dietro di loro perché, abbiamo poi scoperto, erano riservati per poliziotti e persone caricate per strada
- Gli autisti si sono fermati ogni ora e mezza per, dicevano, il bagno ma più probabilmente per fumarsi una sigaretta
- Gli autisti, affamati, hanno deciso di fermarsi a un ristorante, probabilmente di un loro amico, nel mezzo del nulla più assoluto
Risultato? siamo arrivati con due ore e mezza di ritardo...non malissimo, abbiamo pensato, dal momento che potevamo ancora prendere il bus per Sofia di cui ci aveva parlato la ragazza in ostello. Abbiamo quindi fatto una corsa per prendere i biglietti ma abbiamo poi scoperto che il bus in realtà non esiste ma ne esiste un altro a 00:45. Ok abbiamo pensato, passeremo un giorno in giro per Belgrado e viaggeremo poi di notte per Sofia.
Cosa ne pensiamo di Belgrado? Beh diciamo che un giorno sembra essere più che sufficiente, anche se non abbiamo vissuto la vita notturna per cui Belgrado sembra essere famosa. I siti da menzionare sono tre: la fortezza, la cattedrale affianco alla fortezza e la cattedrale di San Sava, dove in realtà non siamo entrati perché c’era un matrimonio.
Il resto è solo un marea di strade trafficate, edifici in stile sovietico, negozi, bandiere serbe e striscioni nazionalisti. Buono è anche il ristorante dove abbiamo pranzato, chiamato Cevapčići dreams, dove il proprietario, una volta realizzato che eravamo italiani, ha deciso di offrirci slivovitza alle 3 del pomeriggio con 35 gradi fuori.
Abbiamo quindi preso l’autobus diretto a Sofia con cambio a Niš dove ci siamo ritrovati con gli ultras della stella rossa di Belgrado di ritorno dalla partita di champions tra la loro squadra e il Copenhagen. Dal momento che sembravano carini e simpatici (clicca qui per averne una prova), un ragazzo cileno, non sapendo chi fossero, ha deciso bene di insultare tutta la Serbia perché il guidatore voleva farlo pagare per mettere i bagagli in stiva. Appena prima che il tutto diventasse un film splatter, l’autobus è partito e ci siamo diretti a Sofia dove siamo arrivati alle 10:30 del mattino successivo.
Abbiamo passato un paio di giorni a Sofia decidendo di andare il primo giorno a visitare la chiesa bujana e fare un tour gratis della città il secondo.
Il viaggio per andare alla chiesa Bujana è molto semplice, siamo andati là con l’autobus usando google maps dal momento che in Bulgaria non c’è il roaming per gli europei. La chiesa, famosa per i suoi meravigliosi affreschi, è molto piccola e solo dieci persone possono entrarci per un massimo di 10 minuti. Per questa ragione DOVETE prenotare in anticipo, noi non lo sapevamo e abbiamo dovuto aspettare un’ora pregando la signora della biglietteria di farci entrare alle 5:30 (la chiesa chiude alle 6 e l’ultimo ingresso è alle 5:30). Sulla strada del ritorno abbiamo deciso di bere una birra a un tabacchi e abbiamo iniziato a parlare con un ragazzo bulgaro molto carino che ha iniziato a offrirci birre.
L’alcolismo ha preso il sopravvento e siamo stati là per più di tre ore parlando della qualunque: dal cibo, alla politica, all’economia per poi finire a pianificare le nostre vacanze assieme. Dopo aver risolto i problemi del mondo, abbiamo deciso che era ora di mangiare qualcosa e siamo tornati verso il centro. Beh...erano le dieci di sera e tutti i posti erano chiusi, tutti tranne uno! Fortunatamente abbiamo trovato un ristorante self service dove abbiamo provato i piatti che il nostro nuovo amico ci aveva consigliato: una zuppa di fagioli e la mussaka, che nella versione bulgara ha la carne.
Il giorno dopo abbiamo fato il tour gratis È stato molto carino e la nostra fantastica guida Alex ci ha dato un'idea della città in una maniera coinvolgente e divertente, fortemente consigliato! A causa del poco tempo non siamo entrati in nessun edificio con il tour ma siamo andati per conto nostro sapendo di che si trattava.
Consigliato è anche “supa star”, una catena di ristoranti (ce ne sono due a Sofia) dove potrete provare ottime zuppe bulgare a un prezzo ragionevole. Alle 21:45 del nostro secondo giorno a Sofia abbiamo preso il treno per Istanbul, l’Asia si fa sempre più vicina...