In questo articolo vi racconteremo un po' di storia di Sarajevo e vi daremo suggerimenti su cosa visitare se avete appena tre giorni di tempo.
Breve storia di Sarajevo:
Nonostante la valle di Sarajevo fosse abitata sin dall'antichità, la città vera e propria fu fondata dall' Impero Ottomano a 1450 , quando quest’ultimo conquistò la regione. Il primo governatore ottomano trasformò il gruppo di villaggi in una città costruendo strutture chiave, quali una moschea, un bagno pubblico e un castello, chiamato “Saray”, da cui il nome della città. Da allora, la città crebbe enormemente fino a diventare l’insediamento più grande e il più importante dell'Impero Ottomano dopo Istanbul. Nel 1878 la città cadde sotto il controllo dell' Impero Austro-ungarico, che introdusse nuovi sviluppi tecnologici, come ad esempio una delle prime linee tranviarie in Europa, e sviluppò enormemente Sarajevo. L’assassinio a Sarajevo dell'arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, il 28 giugno del 1914, aumentò ulteriormente le tensioni internazionali tanto che, poco dopo, scoppiò la prima guerra mondiale e tale evento è da molti considerato il casus belli. Tuttavia la città riuscì a evitare in gran parte i danni e la devastazione degli anni successivi e, dopo la guerra, Sarajevo fu inclusa nel Regno di Yugoslavia come capitale della provincia di Drina. Durante la seconda guerra mondiale il regno di Jugoslavia fu invaso dalle forze tedesche e italiane e Sarajevo fu pesantemente bombardata dagli alleati nel 1943 e nel 1944. Dopo la guerra, Sarajevo, capitale della repubblica socialista della Bosnia-Erzegovina, all'interno della repubblica socialista federale di Jugoslavia, visse uno dei suoi più grandi momenti di splendore tanto che ospitò le Olimpiadi invernali del 1984. Tuttavia, la situazione peggiorò profondamente durante la guerra di indipendenza in Bosnia, quando la città fu assediata dall’esercito serbo per quasi 4 anni (1992-1996), il più lungo assedio di una capitale in una guerra moderna. Oggi Sarajevo è una meta turistica dove evidenti segni della guerra e case diroccate si trovano fianco a fianco con edifici moderni creando un contrasto quasi paradossale.
Giorno 1:
Abbiamo passato appena tre giorni a Sarajevo e optato per una gita in giornata a Mostar il secondo. Un amico bosniaco ci ha consigliato cosa vedere e, ovviamente, abbiamo deciso di seguire le sue indicazioni. Il primo giorno, stravolti dopo il viaggio da Zagabria, la città ci ha accolto con una forte tempesta che ci ha costretto a passare un'ora buona nella stazione degli autobus prima di poter andare all'ostello (clicca qui per maggiori informazioni circa gli ostelli e i mezzi di trasporto). L'ostello è caldamente consigliato ma non adatto a chi ha il sonno leggero, dal momento che c’era festa tutte le notti nei pub proprio sotto le nostre finestre. Dopo aver dormito gran parte della mattinata, siamo andati prima alla cattedrale, che ci è piaciuta molto di più di quella di Zagabria, e poi alla Galerija 11/7/95. Quest'ultima è un impressionante museo sul genocidio di Srebrenica fondato da Tarik Samarah, fotografo di guerra che ha dedicato gran parte della sua vita a raccogliere testimonianze sugli eventi della guerra in Bosnia. Preparatevi, è davvero scioccante e triste ma è assolutamente consigliata!
Nel pomeriggio abbiamo provato alcuni dolci locali. I Baklava, l'hurmasica e il tufahija sembrano essere quelli più popolari e vi consigliamo di provarli.
I dolci zuccherini ci hanno dato l'energia per camminare fino alla torre Avaz. Pagando un piccolo biglietto di ingresso, potete salire in cima alla torre e godervi la vista della città. Questo è ciò che abbiamo fatto. La sera siamo poi andati al ristorante ćevabdzinica ferhatovic , il cui proprietario pare fosse un famoso calciatore jugoslavo, a mangiare ćevapčićiBeh, ci è piaciuto così tanto questo ristorante che siamo finiti lì anche la notte successiva ed eravamo tentati di andarci anche il terzo giorno...non perdetevelo!
Giorno 2:
Il secondo giorno, la mattina presto (ci sono solo due treni: uno alle 7 del mattino e uno alle quattro del pomeriggio. Clicca qui per maggiori informazioni) siamo andati a Mostar. Nonostante possiate andare a Mostar a qualsiasi ora del giorno prendendo l'autobus, vi consigliamo di farvi le due ore di treno partendo la mattina presto. Il treno è economico, comodo e i paesaggi continuano a cambiare così da rendere il viaggio semplicemente spettacolare. Mostar è divisa tra la città vecchia, piuttosto carina e turistica, e la città nuova, poco turistica e ancora per metà distrutta dalle bombe croate. Per errore, abbiamo visitato prima la città nuova. Non è particolarmente bella ma questa è la "vera" Mostar! Dopodiché, siamo andati in cima al minareto di una delle moschee...molto bello ma non adatto a chiunque soffra di vertigini. Dopo un veloce pranzo siamo tornati con l'autobus a Sarajevo e quella sera ci siamo goduti un concerto live di una band locale che suonava cover di famose canzoni bosniache. E' molto facile trovare musica live a Sarajevo, questa è un'altra buona ragione per visitarla.
Giorno 3:
Il terzo giorno siamo andati al Tunel spasa. Quest'ultimo è un tunnel sotterraneo che per anni ha rappresentato l'unica via di fuga dalla città sotto assedio durante la guerra. Arrivarci con i mezzi pubblici non è semplice. Noi abbiamo preso il tram numero 1 fino al capolinea e da lì un taxi. Al ritorno, abbiamo fatto l'autostop fino al capolinea dei tram per poi prendere un tram per il centro. Tuttavia, se non avrete voglia di tutto ciò, potrete semplicemente prendere un taxi dal centro. Non pensiamo sia troppo costoso. Tunel spasa, assieme a Galerija 11/7/95, è stato, secondo noi uno dei più interessanti siti di interesse della città. Solo visitandolo potrete immaginare cosa abbiano passato gli abitanti di Sarajevo negli anni 90.
Al ritorno saremmo dovuti andare a Trebević Vidikovac (famoso punto panoramico della città) ma abbiamo incontrato due ragazzi di Firenze e ce ne siamo dimenticati. Abbiamo bevuto assieme ai ragazzi un paio di birre, abbiamo scambiato due chiacchiere e speriamo di ritrovarci di nuovo a Firenze per il calcio storico (d'ora in poi si tifa i verdi!). Quella sera siamo tornati in ostello abbastanza presto perchè dovevamo preparare lo zaino. Il giorno dopo saremmo partiti alle 6 del mattino per Belgrado e da lì, forse, per Sofia. Una ragazza in ostello ci ha detto che c'è un bus diretto Belgrado-Sofia alle 2 e mezza del pomeriggio. Noi dovremmo essere a Belgrado all'1 ma siamo in Bosnia e gli orari di arrivo non sono così precisi...staremo a vedere...