In questo articolo potrete trovare sia dei cenni storici sulla città di Samarcanda sia informazioni circa le sue principali attrazioni turistiche.
La città di Samarcanda è, nell'immaginario collettivo, sinonimo di Via della Seta e, infatti, è stata per oltre due millenni e mezzo crocevia di culture e religioni da tutto il mondo. Situata nel nord-est dell'Uzbekistan, la città gode dei benefici di abbondanti risorse naturali e i primi insediamenti nella regione possono essere fatti risalire al 1500 a.C.
Cenni storici su Samarcanda
Diversi secoli prima di essere conquistata da Alessandro Magno nel 329 a.C., Samarcanda fu a lungo un centro di commercio in tutta la regione, nota soprattutto per la sua produzione artigianale. Dal tardoantico e altomedievale, la città e l'area circostante furono abitate dai Sogdiani, un popolo di origine iraniana rinomato per la sua abilità nel commercio. Già in epoca Han (206 a.C. - 220 d.C.), i mercanti Sogdiani furono registrati nelle prime iscrizioni cinesi riportanti le impressioni sull'Asia centrale. Inoltre, lungo le rotte commerciali sono state scoperte sia colonie che lettere Sogdiane del 313-314 d.C., che testimoniano come una rete di mercanti provenienti da Samarcanda si spinsero fino alla Cina, per commerciare metalli preziosi, spezie e tessuti (questa e le seguenti citazioni provengono da unesco.org).
Gli eserciti arabi del califfato omayyade sotto Qutayba ibn Muslim presero Samarcanda nel 710 d.C. In quel periodo, la città era sede di diverse religioni tra cui zoroastrismo, buddismo, induismo, manicheismo, ebraismo e cristianesimo nestoriano. In Asia centrale, Qutayba era solito costringere i governanti locali a pagare tributi, lasciando però loro una certa autonomia; Samarcanda fece eccezione a questa politica tanto che vi furono stabiliti un governatore e una guarnigione araba, i suoi templi di fuoco zoroastriani furono rasi al suolo e fu costruita una moschea. Gran parte della popolazione della città si convertì all'Islam e, come risultato a lungo termine, Samarcanda si sviluppò come centro di apprendimento islamico e arabo. Il califfato omayyade fu presto sostituito dagli Abbasidi, ma il controllo di Samarcanda da parte di questi ultimi non durò a lungo e fu sostituito da quello dei Samanidi (862-999), di origine iraniana. Durante questo periodo, la città divenne uno snodo ancora più importante tra le numerose rotte commerciali. I Samanidi furono sconfitti dai Karakhanidi intorno al 1000 e, durante i duecento anni successivi, Samarcanda fu governata da una successione di tribù turche, compresi i Selgiuchidi.
Samarcanda fu invasa e distrutta da Gengis Khan e dal suo esercito di mongoli quando conquistarono l'area nel 1220; gran parte della sua architettura storica fu ridotta in rovine, salvo alcune parti delle mura. La vera ricostruzione di Samarcanda e la sua resurrezione come grande città dovette attendere la nascita di Tamerlano, il fondatore della dinastia Timuride, che decise di farne la sua capitale nel 1370. Una delle sue prime mosse fu quella di costruire una strada centrale con negozi e botteghe, incoraggiando così il commercio e lo sviluppo di un'economia mercantile. Inoltre, decise di commemorare sua moglie attraverso la moschea Bibi Khanym , costruita a Samarcanda tra il 1399 e il 1404. Un cronista contemporaneo racconta che Tamerlano portò architetti dall'Iran e dall'India per il progetto e utilizzò novantacinque elefanti per trasportare il materiale da costruzione. Il sito è stato principalmente ricostruito e una linea è chiaramente visibile sulla parte superiore della facciata dell'edificio principale. Tuttavia, il suo interno non è ancora stato rinnovato e da quindi un'idea di come dovesse essere in passato, nonché del massiccio lavoro di restauro che è stato fatto per riportare in vita questo e altri edifici storici simbolo della città.
Lo sviluppo della città continuò sotto il nipote di Tamerlano, Ulugh Beg, che governò la città per gran parte della prima metà del XV secolo fino al suo assassinio nel 1449. Matematico e astronomo, sviluppò Samarcanda come centro scientifico, in particolare costruendo un importante osservatorio nel 1420. Il sestante era lungo 11 metri e tenuto sotto terra per proteggerlo dai terremoti. Calibrato lungo la sua lunghezza, all'epoca era il quadrante di 90 gradi più grande del mondo. Inoltre, la determinazione di concetti astronomici come l'inclinazione dell'eclittica all'equatore celeste ebbe una grande importanza nell'astronomia medievale. La precisione di stima è incredibile: 23° 30' rispetto agli attuali 23° 27'.
La città fu conquistata dagli Shaybanidi nel 1500, una tribù uzbeka guidata da Muḥammad Shaybānī Khan, che incorporò Samarcanda nel khanato di Bukhara. Diversi edifici importanti risalgono a questo periodo, in particolare la Sher-Dor Madrasah, costruita tra il 1619 e il 1636, e la Tilya-Kori Madrasahcostruita poco dopo dal 1646 al 1660 - entrambi sono ora parte del complesso del Registan. Tuttavia, con Bukhara come capitale, Samarcanda decadde e, alla fine del XVIII secolo, era quasi disabitata. L'arrivo della linea ferroviaria nel 1888, portò nuova linfa vitale alla città che riacquistò anche il suo antico ruolo di centro commerciale al crocevia di rotte tra est e ovest.
Samarcanda divenne la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka nel 1925 prima di essere sostituita da Tashkent nel 1930. Nei primi anni '60, la RSS Uzbeka venne coinvolta in un massiccio programma statale per aumentare in modo esponenziale la produzione di cotone, che ebbe conseguenze catastrofiche nel lungo periodo. Questo, infatti, portò a ingenti prelievi di acqua per l'irrigazione dal fiume Amu Darya e al conseguente disastro ecologico del Lago d'Aral (vedi il nostro articolo ‘Una guida di Nukus e Moynaq | 48hrs in Karakalpakstan‘ per maggiori informazioni a riguardo).
Da un punto di vista strettamente politico, la SSR uzbeka è stata ribattezzata Repubblica dell'Uzbekistan e ha dichiarato la sua indipendenza il 1° settembre 1991 rimanendo formalmente parte dell'Unione Sovietica fino al 26 dicembre 1991. Questi passi sono stati guidati da Islam Karimov. Leader uzbeko del Partito Comunista dell'Uzbekistan dal 1989 e successivamente capo della reincarnazione di tale partito, il Partito Democratico Popolare (PDP), è diventato presidente della SSR uzbeka dal 24 marzo 1990 fino a quando ha dichiarato l'indipendenza dell'Uzbekistan. È stato presidente della Repubblica dell'Uzbekistan dal 1° settembre 1991 al 2 settembre 2016, quando è morto all'età di 78 anni. È stato ribattezzato "Il padre dell'Uzbekistan moderno" e celebrato in tutto il paese. Tuttavia, è stato sempre rieletto con l'80-90% dei voti e quindi ampiamente criticato dai media e dagli osservatori occidentali.
Cosa vedere a Samarcanda
Samarcanda è grande e ricca di siti e aree interessanti da visitare. Consigliamo di rimanerci almeno 3 giorni, noi ne abbiamo fatti 4 e l'abbiamo visitata con calma. Siamo stati al Platan Hostel Si tratta della nuova versione economica del Platan Hotel: si ha quindi il comfort di una camera d'albergo, anche se si deve condividere il bagno, e una cucina a disposizione come in ostello. Non ci siamo fatti sfuggire l'occasione di cucinare, ovviamente!
Siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Samarcanda alle 5 del mattino... non l'orario più comodo del mondo, ma era l'unica opzione (vedi il nostro articolo ‘2 settimane in Uzbekistan’ per maggiori dettagli su come muoversi nel paese). In ogni caso, ci eravamo assicurati di poter andare all'ostello a quell'ora e così abbiamo fatto. Abbiamo trovato subito l'hotel e il ristorante, la porta in mezzo tra i due era l'ostello; siamo entrati e ci siamo sdraiati sui comodi divani all'ingresso. Siamo poi andati alla reception dell'hotel e fortunatamente alle 8 del mattino ci è stata data una camera. Eravamo super stanchi e così abbiamo deciso di riposare e lasciare la visita al pomeriggio. È stata decisamente una buona idea! Siamo andati a pranzo in un ristorante locale e ci siamo fatti un bel shashlik (spiedino di carne macinata) e, dopo aver discusso per il conto maggiorato, abbiamo continuato la nostra passeggiata fino al Registan (il principale centro storico).
L'abbiamo visto da lontano e ne siamo rimasti subito impressionati; avvicinandoci, però, ci siamo resi conto che era circondato da un muro. Abbiamo attraversato un cancello aperto ma non potevamo andare oltre, così abbiamo dovuto circumnavigare tutto il sito per arrivare all'ingresso. Purtroppo, costruire muri è un hobby a Samarcanda. Il governo ha pensato che fosse meglio isolare i siti turistici dalle case della popolazione locale in modo da coprire la parte "brutta" della città - che brutta non è, naturalmente.
Dopo aver costeggiato tutto il muro, siamo finalmente arrivati all'ingresso ufficiale e abbiamo visitato le tre madrase che formano il complesso del Registan. Sono davvero affascinanti e all'interno è anche possibile vedere delle vecchie fotografie per rendersi conto dei grandi lavori di ristrutturazione che sono stati fatti.
Il nostro secondo giorno abbiamo deciso di andare direttamente alla già citata moschea Bibi Khanym e poi di visitare i dintorni. Abbiamo preso un autobus urbano e abbiamo sperimentato l'efficacia di avere un bigliettaio che grida tutte le fermate per attirare i passeggeri! 😄 Abbiamo pagato 3000 som ciascuno e siamo scesi alla stazione degli autobus di Shodiyona di fronte al bazar turistico. Pochi passi in salita e abbiamo visto la splendida Bibi Khanym! La facciata e i tre edifici sono impressionanti e all'interno sono stati lasciati vecchi dettagli dove sono stati completati i lavori di ristrutturazione… cercateli!
Dopo la visita eravamo molto affamati e quindi abbiamo attraversato il bazar alla ricerca di qualcosa da mangiare..... niente. Siamo tornati alla stazione degli autobus e dopo una rapida occhiata in giro e abbiamo visto il nostro posto! Un ristorante molto locale sul lato opposto della strada dove abbiamo provato un piatto chiamato nohot shurba (zuppa di ceci e carne), molto buono ma la porzione era un po' piccola. Abbiamo poi proseguito fino alla vicina moschea Hazrati ma non siamo entrati; abbiamo dato un occhiata al mausoleo di Islam Karimov e ci siamo goduti la vista su Bibi Khanym.
Abbiamo quindi continuato a camminare attraversando il cimitero per raggiungere il bellissimo complesso di mausolei chiamato Shah-i Zinda. La strada dei mausolei che si fronteggiano lo rende uno dei migliori siti di Samarcanda. Comprende due dozzine di mausolei e un paio di piccole moschee, la maggior parte delle quali risalgono dalla metà del XIV alla metà del XVI secolo. Numerose iscrizioni, alcune datate, e l'ampia conservazione delle piastrelle di ceramica sugli edifici forniscono una panoramica unica della decorazione architettonica per un secolo molto significativo nella storia dell'arte islamica in Asia centrale.
Dopo aver visto con cura tutti gli edifici e le caratteristiche piastrelle di ceramica blu e azzurre, eravamo soddisfatti e abbiamo deciso di esplorare il quartiere sul lato opposto della strada. Si tratta di una zona residenziale e dove si può vedere la vera Samarcanda, quella isolato dai muri; infatti, ce n'è uno tra questa e il complesso di Bibi Khanym e bisogna attraversare una porticina per passare da un lato all'altro. Consigliamo di fare un giro in questa zona e anche perché si possono vedere la Sinagoga di Gumbaz (bussate alla porta e il guardiano vi aprirà), la moschea Mubarak e la moschea Qarabay Aqsaqal. Quest'ultima è caratterizzata da un soffitto finemente decorato e da un panificio tradizionale nello stesso cortile; abbiamo visto come viene preparato e cotto il tradizionale pane rotondo e ne abbiamo subito mangiato uno caldo.
Il terzo giorno, siamo andati direttamente all'ufficio postale per inviare 22 cartoline a familiari e amici! Poi, abbiamo preso un kebab per strada e abbiamo camminato fino a Gur-e Amir (mausoleo di Amir Timur) dove abbiamo visto la tomba di Timur (Tamerlano) all'interno di una stanza dorata e scintillante. Il Mausoleo AkSaray che si trova dietro al mausoleo non è niente di speciale; può essere saltato.
Vale una visita, invece, il cosiddetto quartiere russo. Abbiamo passeggiato per le sue viuzze incontrando alcune bambine che uscivano da scuola e che erano super felici di sapere che Giulia è un'insegnante (una tale ammirazione non la si trova più in Italia, purtroppo). Il piano era quello di arrivare al Mausoleo dell'Imam Maturidi e vederlo illuminato di notte..... beh, l'abbiamo trovato ma era chiuso e buio. Un po' delusi e stanchi, abbiamo continuato la nostra passeggiata fino al Registan e lì siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Grazie all'illuminazione, la piazza è probabilmente più bella di notte che di giorno.
The L'ultimo giorno, abbiamo preso un taxi (10000 som) per arrivare a Ulugh Beg Observatory. Il museo è molto ben fatto e facile da capire anche se non si sa nulla di astronomia. La parte rimanente del sestante è impressionante, quindi vale davvero la pena visitarlo. Abbiamo poi camminato in discesa alla ricerca di un posto dove mangiare. Abbiamo trovato un piccolo ristorante locale dove abbiamo mangiato samsa e shurba (e cos'altro se no?!); dopo mille sorrisi e rakhmat (grazie) abbiamo camminato fino ad Afrasyab, la città vecchia. Beh, non c'è nient'altro che un museo e abbiamo deciso che eravamo troppo stanchi per vederlo. Invece, abbiamo fatto una specie di autostop per andare al Mausoleo dell'Imam Maturidi , questa volta per davvero! Un signore con una bizzarra auto sovietica si è fermato e gli abbiamo dato 5000 som per portarci fino al Mausoleo. Le sue decorazioni esterne lo rendono unico e particolare, mentre l'interno è tutto bianco. Lo si può vedere dalla strada, ma se si vuole girarci intorno e ammirarlo da vicino bisogna pagare il biglietto, cosa che noi consigliamo.
Quella è stata la nostra ultima visita turistica a Samarcanda. La città è affascinante per la sua storia e i suoi bellissimi edifici e sicuramente consigliamo di visitarla, ma abbiamo avuto la sensazione che mancasse l'autenticità trovata in Iran, dove non sono stati costruiti dei muri per isolare la popolazione locale dai siti turistici.
Da Samarcanda abbiamo preso un taxi collettivo per andare a Dushanbe; ci aspettava un altro confine! Il Tagikistan non faceva parte del nostro piano originale ma Maris (il nostro nuovo amico della nave per il Turkmenistan) è stato così persuasivo che abbiamo deciso di togliere cinque giorni al nostro viaggio in Uzbekistan e fare invece la Pamir Highway. E' stata una buona idea? Date un'occhiata al nostro prossimo articolo per conoscere la risposta!