Più grande città del Khaketi, Telavi fu distrutta nei secoli prima dai mongoli (XIII secolo) e poi dai persiani (XVII). Nel 1744 il re persiano designò Erekle II quale governatore del Kakheti e fece di Telavi la sua capitale. Erekle II promosse una politica progressiva di stampo occidentale tanto che è ancora molto apprezzato dalla popolazione locale. Oggi Telavi non offre molto a parte il castello, che i locali ci hanno detto essere più bello da fuori che da dentro, ma è un buon punto di partenza per esplorare le numerose cantine e i molti monasteri della zona.
Telavi non era inclusa nei nostri piani originali ma, dal momento che si trovava sulla via per Sheki, abbiamo deciso di fermarci un paio di giorni prima di proseguire per l’Azerbaigian. A Telavi abbiamo deciso di usare Couchsurfing e un ragazzo di nome Tengo ci aveva accettato, lo stesso che ci aveva avvisato della partita di rugby del giorno prima.
Siamo arrivati a Telavi intorno a ora di pranzo e siamo immediatamente andati a casa di Tengo, che si è rivelato essere un ostello “molto locale” con solo dormitori e dove lui ci avrebbe offerto un letto a gratis. Abbiamo tuttavia preferito andare in un altro posto per avere una stanza nostra. Per Tengo non è stato un problema, anzi, ci ha pure invitato a cena con la sua famiglia.
Dopo pranzo abbiamo deciso di gironzolare un po’ per la città e di andare a Tsinandali più tardi nel pomeriggio. Tsinandali è un piccolo villaggio a circa 7km da Telavi, facilmente raggiungibile con le marshrutka. Non c’è molto da vedere lì a parte un paio di cantine, tra cui Shumi pare essere famosa nella zona, e la tenuta Chavchavadze. Aleksandr Chavchavadze è stato un famoso poeta e traduttore georgiano ritenuto responsabile di aver contribuito a portare i principi dell’illuminismo europeo in Georgia. Oltre al fatto che il palazzo di Chavchavadze e il parco che lo circonda pare fossero molto belli, la degustazione di vino inclusa nel biglietto ci ha convinto ad andar là.
Siamo arrivati abbastanza tardi nel pomeriggio e, in loco, abbiamo realizzato che forse non avremmo avuto abbastanza tempo per visitare tutto ma, rassicurati dalla signora all’ingresso, siamo comunque entrati. Beh, avevamo ragione, non avevamo abbastanza tempo. Infatti, dopo una veloce visita al parco siamo dovuti tornare al palazzo perché il tour (incluso nel biglietto) sarebbe iniziato a breve. La guida ha spiegato in maniera piuttosto frettolosa tutto e il servizio della degustazione era pessimo, nonostante il vino fosse anche buono. Non siamo rimasti soddisfatti insomma ma, forse, se ci andate prima, potreste apprezzare più di noi la tenuta. Quella sera abbiamo cenato con Tengo e sua moglie al ristorante Badia e, se mai dovreste andare a Telavi, andateci! Buon cibo, buon vino, bel posto. Tengo ci ha pure detto che era il miglior ristorante in città.
Il giorno dopo abbiamo seguito i suggerimenti di Tengo e abbiamo deciso di andare al monastero di Nekresi, pranzare a Kvareli e fermarci al monastero di Gremi sulla via del ritorno. Questi pare siano tra i migliori monasteri della zona nonché i più facili da raggiungere con i mezzi pubblici. Abbiamo quindi preso una marshrutka dalla vecchia stazione dei bus di Telavi direzione Kvareli e abbiamo chiesto al guidatore di fermarsi all’incrocio con il monastero di Nekresi. Arrivati lì, ci siamo ritrovati nel nulla più assoluto...ottimo, non ce lo aspettavamo! Abbiamo però visto una macchina parcheggiata a qualche centinaia di metri da noi così l’abbiamo raggiunta e il proprietario ci ha portato fino all’inizio della strada per il monastero. Non poteva proseguire dal momento che se volete andare su al monastero potete o prendere il bus (bisogna però essere un minimo di 10 persone e potreste aspettare per molto tempo) o camminare ma la strada è molto ripida. Noi siamo stati fortunati e, dopo 10 minuti, sono arrivate altre quattro persone che, con noi e le altre quattro che già c’erano, hanno fatto sì che ci fosse il numero minimo di persone per andare col bus. Isolato e remoto, il monastero di Nekresi è da non perdere. La sua posizione sopraelevata sulla valle vi offrirà una vista unica sulle vigne della zona e potrete farvi un’idea della vita monastica.
Dopo la visita siamo scesi nuovamente col bus, abbiamo fatto l’autostop fino alla strada principale e poi abbiamo preso un’altra marshrutka in direzione Kvareli (abbiamo in realtà fermato la prima che passava di là). Il paese di Kvareli è piuttosto orribile, non c’è molto da vedere, abbiamo mangiato da cani ma abbiamo deciso di andare a fare un’altra degustazione di vino, questa volta alla cantina Khareba (anche conosciuta come “il tunnel”). Beh, non perdetevela! Secondo noi era molto molto meglio della cantina a Tsinandali...ottima guida, ottimo vino, bel posto, solo un pochino più costoso ma decisamente accettabile!
Al ritorno abbiamo fatto l’autostop e ci siamo fermati al monastero di Gremi. Dopo aver visto Nekresi, non ne siamo rimasti particolarmente colpiti ma gli affreschi all’interno meritano di certo una visita quindi, se avete tempo, perché non fermarsi 10 minuti?
Abbiamo poi fatto l’autostop per tornare a Telavi e questa volta ci ha rimorchiato una ragazza che stava imparando a guidare. Il suo ragazzo era seduto affianco a lei a controllare la situazione ma lei era particolarmente distratta tanto che andavamo costantemente fuori strada...viaggio non sicuro ma siamo sopravvissuti. Quella sera abbiamo di nuovo cenato con Tengo, questa volta a casa sua. Abbiamo passato una splendida serata, bevendo birra, mangiando i migliori kinkali di sempre e ridendo con lui, sua moglie e i suoi amici...che splendide persone!
Il terzo giorno ci siamo svegliati abbastanza presto. Saremmo andati a Sheki, in Azerbaigian, e sospettavamo ci avremmo messo parecchio tempo...ci avevamo visto giusto, sarebbe stato un viaggio epico, ma questo sarà nel prossimo articolo!