Eccoci in Georgia! Attraversare il confine è stato molto semplice per noi, ma non possiamo dire lo stesso del nostro amico taiwanese, Yan, il quale non è potuto entrare ed è dovuto tornare in Turchia.
Come riportato ne Il nostro percorso in Turchia, siamo entrati in Georgia dal confine di Türgözü. Questo non è famoso per essere molto affollato e infatti quella mattina erano passate solo 16 persone prima di noi. Una volta in terra georgiana, abbiamo (noi due ed Eveline) dovuto camminare qualche minuto fino al primo benzinaio per poter prendere un taxi. Un poliziotto ci aveva detto che la tratta fino ad Akhaltsikhe, che si trova a 20km dal confine, ci sarebbe costata 20 lari /GEL (1 GEL ~ 3€ ad agosto 2019) perciò abbiamo rifiutato la proposta da 45 lari e accettato quella da 25.
Akhaltsikhe è una cittadina di circa 18.000 abitanti situata nel sud della Georgia. Appena abbiamo messo piede in paese, ci siamo ritrovati catapultati in Unione Sovietica. Il nostro hotel, Insomnia, era fuori dal centro, in Rustaveli street, dove alcune case stanno cadendo a pezzi e la strada stessa dovrebbe essere un po' sistemata. L'entrata era molto vecchia e fatiscente perciò non eravamo sicuri di essere nel posto giusto. Ecco però spuntare una signora che ci salutava e faceva segno di seguirla oltre la porta arrugginita… beh, oltre la porta (e un corridoio con un tronco di legno lì appoggiato) c'erano ad attenderci un grazioso giardino e degli adorabili gattini! Le stanze erano nuove, con bagno privato e molto tranquille… ci siamo sentiti subito a casa!
Erano quasi le cinque e stavamo morendo di fame, perciò siamo usciti per andare a cena (sì, come le galline 😅). Bisogna ammettere che le strade migliorano come si va verso il centro, ma i tubi del gas a mezz'aria non ci hanno mai abbandonati. In realtà, sono molto comuni in tutta la Georgia (saranno quindi sicuri, pensiamo noi …).
Abbiamo cenato presso un ristorante chiamato Doubli inserendo una gran quantità di cibo e bevendo una bottiglia di vino georgiano. La Georgia è famosa per il cibo e il vino e abbiamo capito subito perché! Abbiamo perso i khinkali (ravioli georgiani ripieni di formaggio, carne o funghi) e un piatto chiamato Ojakhuri (un piatto tipico fatto di carne di maiale, patate e cipolle)... semplicemente delizioso!
Uno dei motivi per cui ci siamo fermati ad Akhaltsikhe era la visita a Vardzia. Vardzia era praticamente una città formata da grotte e cunicoli scavati lungo la parete del monte Erusheti situato lungo il lato sinistro del fiume Kura. Il principale periodo di costruzione risale al XII secolo; la Chiesa della Dormizione di Maria risale agli anni 80 del 1100, durante il periodo di massimo splendore di Tamerlano e Rustaveli (il poeta georgiano più importante del Medioevo), e custodisce degli affreschi importanti e ben conservati.
Le grotte si estendono per circa 500 metri lungo la parete della montagna e si sviluppano in 19 piani in altezza. Il sito è diviso in due parti, una a est e una a ovest della Chiesa della Dormizione. Nella parte a est ci sono in totale 242 stanze, tra cui la cosiddetta stanza di Tamerlano, sei cappelle, una sala riunioni, una sala per il ricevimento, una farmacia e 25 cantine per il vino. Le 185 otri infossate nel terreno testimoniano l'importanza della viticoltura per l'economia del monastero. Nella parte a ovest ci sono altre 40 case suddivise in 13 piani per un totale di 165 stanze. Per quanto riguarda le infrastrutture, ci sono tunnel, sistemi idrici e di difesa. Il sito fu per lo più abbandonato a seguito della dominazione ottomana iniziata nel XVI secolo. Attualmente è parte di una riserva naturale.
La marshrutka (pulmino) parte alle 10:30 dalla stazione degli autobus e poi riparte da Vardzia alle 15:00 (10 GEL andata e ritorno); ci mette circa un'ora e mezza perciò c'è tempo a sufficienza per visitare il sito. La grande montagna piena di caverne ci ha immediatamente ricordato la Cappadocia.. e non eravamo molto entusiasti onestamente, ma una volta entrati nella chiesa principale piena di affreschi ci siamo ricreduti e possiamo dire che quella vale il viaggio. Una volta rientrati ad Akhaltsikhe, ci siamo consultati sull'andare al monastero di Separa (10km, con un taxi) o berci una birra a casa… essendo orario aperitivo ed essendo tutti e tre molto stanchi, abbiamo optato per la birra. Abbiamo comprato una sobria bottiglia da 2 litri e mezzo al minimarket e ci siamo rilassati in giardino per un paio d'ore. Siamo poi andati a cena in un ristorante di fronte alla stazione dei bus e provato altri ottimi piatti.
Il giorno dopo abbiamo salutato la nostra nuova amica Eveline e iniziato il nostro viaggio verso Khulo! Abbiamo preso una marshrutka alle 10 e siamo arrivati ad Adigeni alle 10:50 e poi.. eccoci in mezzo al nulla! Date un'occhiata al nostro articolo su Adigeni-Khulo-Batumi per maggiori informazioni su questa avventura 😊